• Censire gli allevamenti di pollame, compresi quelli rurali ed i relativi operatori
• Attuare il sistema di sorveglianza attiva che consenta l'individuazione precoce della circolazione
virale nel pollame domestico, con particolare attenzione agli allevamenti di tipo rurale in cui sono
presenti anatidi.
• Mettere a punto le modalità di attuazione (ruoli e responsabilità) dei protocolli nazionali di
sorveglianza epidemiologica per:
o gli esposti ad influenza animale
o gli operatori sanitari che assistono pazienti con sospetta o confermata influenza da ceppo
potenzialmente pandemico
o i laboratoristi che manipolano campioni clinici a rischio
o i contatti dei casi sospetti
• Mettere a punto le modalità di attuazione (ruoli e responsabilità) dei protocolli nazionali di
sorveglianza epidemiologica per:
o cluster di sindrome influenzale potenzialmente attribuibili a virus pandemico, sia tramite i
medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, che in istituti di ricovero
o cluster di morti inattese per sindrome influenzale (influenza-like illness, ILI) e infezioni
respiratorie acute (IRA) in strutture di ricovero e cura
• definire le modalità di rilevazione settimanale del numero di accessi al pronto soccorso (PS) e il
numero di ricoveri in un campione di comuni
• collaborare con il livello centrale alla rilevazione settimanale della mortalità totale in un campione di
comuni
• collaborare con il livello centrale alla rilevazione dei tassi di assenteismo lavorativo e scolastico (es.
grandi fabbriche, allevamenti avicoli e scuole ubicati in diverse aree della Regione).
2.2. Attuare misure di prevenzione e controllo dell’infezione
Misure di sanità pubblica
• Preparare piani di informazione sanitaria per promuovere l’adozione delle comuni norme igieniche
nella popolazione e definire le modalità di attuazione delle campagne informative
• Stimare il fabbisogno di DPI e di kit diagnostici e mettere a punto piani di approvvigionamento e
distribuzione
• Recepire i protocolli di utilizzo di DPI per le categorie professionali a rischio
• Attuare le indicazioni predisposte a livello centrale sulle modalità per l’isolamento dei pazienti con
sintomatologia sospetta a livello domestico o in apposite aree attrezzate di strutture pubbliche.
• Attuare le indicazioni predisposte a livello centrale sulle modalità di attuazione dell’isolamento,
quarantena e sorveglianza attiva dei contatti
• Attuare le indicazioni predisposte a livello centrale sulle modalità per la chiusura delle scuole o di
altre comunità e/o la sospensione di manifestazioni e di eventi di massa, per rallentare la diffusione
dell’infezione
Profilassi con farmaci antivirali
• Individuare un responsabile della scorta di farmaci, e delle procedure di richiesta
• Individuare siti regionali di stoccaggio, nell’ambito del sistema di farmacie ospedaliere presenti sul
territorio di ogni regione.
c
• Identificare locali a livello di ASL con adeguate condizioni di immagazzinamento (controllo della
temperatura, umidità relativa, condizioni igieniche dei locali, sicurezza)
• Definire modalità di trasporto intraregionale, che garantiscano il raggiungimento entro le 4 ore di
qualunque punto della Regione.
• Approntare elenchi o, se impossibile, stime delle persone che, per motivi occupazionali, potrebbero
essere esposte a virus aviari ad alta patogenicità
Vaccinazione
• Prevedere la logistica dell’offerta vaccinale:
- Preparare, a livello di singola struttura organizzativa, un elenco nominativo delle persone
appartenenti alle categorie a rischio prioritarie (Gruppi 1-4) identificate dal Piano, suddiviso per
ASL di appartenenza
-
Identificare le modalità di distribuzione e stoccaggio in sede locale dei vaccini
- Identificare il personale preposto alla somministrazione del vaccino, che dovrà essere
nell’ambito delle strutture pubbliche del SSN o delle altre Amministrazioni direttamente
interessate, a garanzia del rispetto delle priorità e dell’equità.
-
Mettere a punto le modalità per la registrazione delle vaccinazioni eseguite, prevedendo sistemi
informatizzati in grado di programmare e ricordare i tempi di esecuzione delle seconde dosi
- Organizzare una lettura tempestiva dei dati di farmacovigilanza a livello regionale, ed un
adeguato scambio di informazioni tra referenti della farmacovigilanza e referenti della
prevenzione
2.3. Garantire il trattamento e l’assistenza
• Censire la disponibilità ordinaria e straordinaria di strutture di ricovero e cura, incluso il censimento
delle strutture con apparecchi per la respirazione assistita, strutture socio-sanitarie e socio-
assistenziali, operatori di assistenza primaria, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta,
medici di continuità assistenziale e specialistica ambulatoriale
• Identificare le strutture dove i pazienti dovrebbero essere idealmente trattati durante una pandemia,
per livello (primarie, secondarie e terziarie, incluse le unità di emergenza e cure intensive)
• Valutare la fattibilità di flussi ad hoc per il triage ed il ricovero di pazienti con sintomatologia sospetta
• Individuare potenziali luoghi alternativi per le cure mediche (ad es. scuole, ambulatori)
• Garantire l’adeguato approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione degli antivirali, analogamente a
quanto illustrato nella sezione dedicata al loro uso come profilassi
• Censire la quota di popolazione che fruisce di forme assistenziali domiciliari (es.:ADI + familiari che
fruiscono dei permessi ex-Legge 104/92 +SAD + indennità di accompagnamento )
• Prevedere la distribuzione di linee guida per l’uso di antivirali a scopo terapeutico.
2.4. Mettere a punto piani di emergenza per mantenere i servizi sanitari ed altri servizi essenziali
• Sviluppare una lista di servizi essenziali sulla base delle priorità definite a livello nazionale
• Per ognuno dei servizi essenziali individuati, identificare il responsabile e verificare la messa a punto
di procedure per vaccinare il personale considerato essenziale e coprire le assenze durante la
pandemia.
2.5. Mettere a punto un Piano di formazione
Attuare il piano di formazione regionale, secondo gli obiettivi definiti a livello nazionale:
• Preparare un programma di formazione ad hoc per ogni gruppo target
• Individuare figure con specifiche competenze didattiche
• Prevedere un’attività formativa a cascata dal livello regionale a quello locale.
2.6. Mettere a punto adeguate strategie di comunicazione
• Definire il flusso informativo interno alla Regione
• Pianificare la strategia di comunicazione prevista dal Piano nazionale, prevedendo:
-
un utilizzo integrato dei mezzi di comunicazione scelti di volta in volta in base al target, agli
obiettivi, alle risorse, al tempo, con lo scopo di favorire non solo un passaggio unidirezionale
di informazioni (media, siti web, opuscoli informativi, documentazione, articoli), ma anche
uno scambio bidirezionale (colloquio faccia a faccia, colloquio telefonico, numero verde)
- un rapporto di collaborazione con i media attraverso la costante e chiara comunicazione
delle informazioni disponibili
d
- l’utilizzo di materiale informativo ad hoc destinato e utilizzabile da soggetti diversi
(comunicatori, portavoce organizzativi, ecc.) e la preparazione di comunicati ad uso dei
media
- l’attivazione di canali comunicativi con il pubblico attraverso mezzi di comunicazione
unidirezionali (siti web, posta elettronica) e mezzi bidirezionali (linee telefoniche dedicate,
comunicazione vis a vis tra cittadino e operatori in spazi e tempi differenziati)
-
conferenze audio e/o video tra le strutture nodali a livello regionale e a livello locale
• Identificare un gruppo di persone che facciano da portavoce a livello regionale e locale.
2.7. Monitorare l’efficienza delle misure intraprese
• Preparare un piano per il monitoraggio attraverso dati di sorveglianza di:
- efficacia di campo delle misure di sanita’ pubblica intraprese, degli antivirali e del vaccino
pandemico
-
sicurezza degli antivirali e del vaccino pandemico