8.2. Attività di Gestione e Coordinamento nel caso in cui venga dichiarato lo stato
di emergenza
Normativa di riferimento
La normativa applicabile per assicurare il coordinamento degli interventi necessari a
fronteggiare e superare la fase emergenziale è costituita da: la Legge n.225/92, il D.L.
n.343/2001, convertito nella Legge n.401/2001, il D.L. n.245/2002, convertito nella Legge
n.286/2002, il D.L. n.90/2005, convertito nella Legge n.152/2005.
Sulla base della citata legislazione le funzioni di coordinamento spettano al Presidente del
Consiglio dei Ministri, che si avvale del Dipartimento della Protezione Civile, che
provvederà all’attivazione del Servizio Nazionale di Protezione Civile.
Attività di Gestione e Coordinamento
27
Qualora il diffondersi della pandemia configuri un quadro di calamità che, per intensità ed
estensione deve essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari, il Consiglio dei
Ministri, sulla base delle richieste e/o valutazioni formulate dal Ministro della Salute, su
proposta del Presidente del Consiglio, delibera lo stato di emergenza ai sensi dell’art.5,
comma 1 della legge n.225/92.
Tenuto conto delle attività già poste in essere dalle strutture individuate per le attività della
fase non emergenziale, sarà il Presidente del Consiglio dei Ministri a definire - per
l’identificazione e la realizzazione dei necessari interventi di emergenza - con il Ministro
della Salute le azioni che si intendono adottare, trasferendo le medesime in apposite
ordinanze di Protezione Civile ex art.5 della Legge n.225/92.
Al fine di assicurare la direzione unitaria ed il coordinamento delle attività finalizzate a
fronteggiare l’emergenza, il Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministro
della Salute, delega il Capo del Dipartimento della Protezione Civile per la immediata
convocazione del Comitato Operativo della Protezione Civile.
Al predetto Comitato partecipano le strutture operative nazionali del Servizio Nazionale
della Protezione Civile, le Amministrazioni Regionali, nonché tutti gli altri Enti interessati.
Trattandosi di emergenza di natura sanitaria il Ministro della Salute disporrà per una
presenza nel Comitato Operativo di rappresentanti del proprio Dicastero più ampia di
quella prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 2 marzo 2002.
Analogamente, le Autorità Regionali di Sanità saranno rappresentate nel Comitato in
maniera adeguata alle esigenze e saranno integrate con la partecipazione degli Assessori
e dei Coordinatori dei Comitati di Protezione Civile delle singole Regioni.
In considerazione della peculiarità dell’evento calamitoso e della qualità delle misure da
intraprendere, il Comitato Operativo potrà essere integrato, su indicazione del Ministro
della Salute o del Coordinatore degli Assessori alla Sanità, con componenti
particolarmente specializzate in materia sanitaria (ad es. ISS, IIZZSS etc.).
Allo scopo di assicurare ogni necessaria sinergia tra le azioni intraprese nella fase non
emergenziale e quelle da adottarsi nella presente fase emergenziale sarà assicurato un
meccanismo di consultazione permanente al fine di garantire al Comitato Operativo tutte le
informazioni idonee per il conseguente tempestivo ed efficace svolgimento di tutte le
operazioni destinate alla gestione ed al superamento dell’emergenza.
9. L’ATTUALE FASE DI PREPARAZIONE: LE AZIONI INTRAPRESE
Durante la fase di preparazione e di ratifica del Piano, segnali epidemiologici di rischio,
originato dai focolai di influenza aviaria nell’area estremo orientale e dalla diffusione del
virus A/H5N1 in aree dove non era mai stato isolato, hanno obbligato, oltre ad una
continua revisione del Piano stesso, all’adozione di misure tese al contenimento di un
eventuale rischio pandemico.
Il Ministero della salute ha, quindi, posto in essere ogni sua competenza al fine di
approntare adeguate risorse per affrontare il problema dell’influenza aviaria e preparare la
risposta ad una possibile pandemia già durante la stesura del presente Piano.
Sono state adottate una serie di misure a carattere preventivo, intese a migliorare i nostri
sistemi di controllo, tanto nella sanità animale quanto nella tutela della salute pubblica.
28
9.1. Misure di carattere organizzativo e generale
- Decreto Legge 1.10.2005 “Misure urgenti per fronteggiare l’influenza aviaria,le
malattie animali e le emergenze zoosanitarie e per assicurare idonee scorte di
farmaci antivirali per prevenire il rischio di una pandemia influenzale”)
Il Decreto mira, in particolare, a :
- potenziare e a razionalizzare gli strumenti di lotta contro l'influenza aviaria e le
altre malattie animali ed emergenze zoo-sanitarie, attraverso l’ istituzione del
Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali, che dovrà
svolgere una attività di raccordo tecnico-operativo con le analoghe strutture
regionali e locali
- istituire presso il Ministero della salute il Dipartimento per la Sanità Pubblica
Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti;
- potenziare le strutture ministeriali, tramite il reclutamento, di dirigenti veterinari
e di cinquanta operatori della prevenzione e del controllo sanitario; il
potenziamento dei Carabinieri del NAS
9.2. Misure preventive nel settore della salute pubblica
Le misure di sanità pubblica sono riportate in Tabella 2, e illustrate di seguito:
- Potenziamento del sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’
influenza umana e animale, tramite la stipula di Convenzioni CCM con l’Istituto
Superiore di Sanità, il Centro Interuniversitario Ricerca Influenza e l’ IZS delle
Venezie per rafforzare il sistema di sorveglianza sentinella dell’influenza INFLUNET
e scambiare informazioni con il sistema di sorveglianza veterinario;
- Miglioramento delle coperture vaccinali contro l’influenza stagionale
- Raccomandazioni per l’erogazione della vaccinazione stagionale gratuita per il
personale esposto, per motivi professionali, a virus aviari, al fine di impedire la co-
infezione di virus umani ed aviari nello stesso individuo
- Stipula di appositi contratti con le aziende produttrici di vaccino antinfluenzale al fine
di garantire maggiore disponibilità di vaccino stagionale
- Accordi per la prelazione sul vaccino pandemico, per l’implementazione delle
attività di ricerca e sperimentazione di vaccini strategici, e per assicurare, nel
momento della pandemia, anche quote di vaccino prodotte con tecniche che
consentono il dimezzamento dei tempi di produzione
- Acquisto e stoccaggio di farmaci antivirali
- Avvio delle procedure per reperire fondi finalizzati all’acquisizione di farmaci e
dispositivi di protezione da utilizzare in caso di pandemia
- Potenziamento dei controlli sanitari alle frontiere (Ordinanza 8 novembre 2005)
9.3. Misure preventive nel settore degli allevamenti e della veterinaria
- Ordinanza Ministeriale del 26.8.2005
- Ordinanza Ministeriale del 10.10.2005) .
Con tali strumenti si provvede, in particolare, a:
- disporre l’obbligo di registrazione delle aziende di volatili da cortile presso le
ASL, con eventuale divieto di commercializzazione di animali e prodotti
dell’avicoltura in caso di inadempienza
29
- prevedere misure di quarantena e controllo nelle aziende di volatili da cortile: è
imposto un periodo di quarantena di 21 giorni per i volatili che vengono introdotti
nelle aziende;
- rendere obbligatorio la etichettatura delle carni avicole: è disposta
l’obbligatorietà dell’etichettatura delle carni fresche, delle preparazioni e prodotti
a base di carne di pollame, con il duplice scopo: a) fornire elementi di
rintracciabilità immediata per fini di polizia veterinaria; b) informare il
consumatore circa l’origine delle carni
- estendere le disposizioni a tutte le specie sensibili (fagiani, quaglie,ecc)
- definire un Programma di controllo virologico campionario delle specie
selvatiche più rappresentative (Anatidi) nelle zone umide a maggiore densità di
allevamenti di volatili da cortile e un Sistema di monitoraggio degli uccelli
selvatici trovati morti
9.4. Misure preventive sulle importazioni
Con i Provvedimenti del 9.8; 26.8; 7.9; 21.9.2005 si è provveduto, in particolare a:
- sospendere le importazioni, dai Paesi affetti, di talune tipologie di prodotti e
animali a rischio per influenza aviaria (“piume e parti di piume non trasformate” e
“volatili diversi dal pollame”);
- intensificare i controlli all’importazione su prodotti di origine animale delle specie
sensibili all’infezione (anche contenuti nei bagagli al seguito dei passeggeri);
selvaggina uccisa; merci di qualsiasi tipologia provenienti da tutte le aree
geografiche a rischio di importazioni illegali di prodotti di origine animale;
pollame e uova da cova importate dai Paesi terzi;
- vietare l’importazione da tutti i Paesi terzi dei volatili destinati ad essere utilizzati
come selvaggina da ripopolamento (quali fagiani, pernici, starne) e all’ obbligo
della quarantena per i volatili introdotti dai Paesi membri e destinati ad essere
utilizzati come selvaggina da ripopolamento;
- vietare
l’importazione
di qualsiasi specie di volatile dall’intero continente asiatico,
compresi quelli a seguito di viaggiatori
30
Tabella 2. Azioni di Sanità pubblica intraprese dal Ministero della Salute alla data di
approvazione del Piano
Obiettivi
Azioni
Stato
Migliorare la sorveglianza
sentinella clinico-epidemiologica e
virologica attraverso il network dei
medici sentinella e dei laboratori di
riferimento e renderla idonea per
la rilevazione in periodi pandemici
1.
Modifica della modalità di
rilevazione delle sindromi
influenzali (INFLUNET) al fine di
ottenere, alla fine del periodo di
sorveglianza, una stima sulla
proporzione di ILI verificatesi nelle
categorie di soggetti a rischio, di
soggetti addetti a servizi di
primario interesse collettivo, di
soggetti che, per attività lavorativa
sono in contatto con animali
suscettibili di sviluppare e
trasmettere influenza aviaria
2.
Stipula di convenzione per
l’attuazione della sorveglianza
epidemiologica con ISS e
Università
3.
Stipula di convenzione per
l’attuazione della sorveglianza
virologica con ISS, Università,
Regioni
1. Modificato il protocollo
influnet per la stagione
influenzale 2005-2006
2. Stipulata convenzione
biennale con Istituto Superiore
di Sanità e Università di Genova
(€ 190.000,00)
3. Stipulata convenzione
biennale con ISS, Università di
Genova, Regioni (€ 410.000,00)
Aumentare la copertura vaccinale
delle categorie a rischio (anziani e
soggetti di tutte le età con malattie
croniche) e dei soggetti addetti a
servizi pubblici di primario
interesse collettivo attraverso la
sensibilizzazione degli operatori
sanitari
Predisposizione Linee Guida per
l’individuazione delle categorie a
rischio e l’offerta attiva della
vaccinazione
Emanate circolari annuali
“Prevenzione e controllo
dell’influenza” .
Modificare ed implementare il
sistema di rilevazione delle
coperture vaccinali in modo da
renderlo più aderente all’esigenza
di valutare le coperture nelle
categorie a rischio e negli addetti
ai servizi di primario interesse
collettivo
Predisposizione e diffusione nuovo
modello di rilevazione per categorie
e per età
Diffuso nuovo modello di
rilevazione per categorie e per
età con Lettera Circolare 7
ottobre 2004
Attuare la sorveglianza virologica
sulla circolazione di virus
influenzali negli animali
Stipula di convenzioni con IZS,
finalizzate ad attuare la sorveglianza
virologica negli animali a rischio.
Stipulata convenzione triennale
con IZS delle Venezie (€
400.000,00)
1. Dotare il Paese di scorte
adeguate di vaccino influenzale
stagionali
1. Stipula di accordi con aziende
produttrici di vaccini, finalizzati
all’incremento della capacità
produttiva delle stesse, in modo
da poter disporre, in periodi
interpandemici, di dosi sufficienti
di vaccino
1. Individuata una strategia di
approvvigionamento finalizzata
a determinare:
a. incremento della capacità
produttiva tale da garantire
maggiore disponibilità di
vaccino sia epidemico che
31
2. Prelazionare il vaccino
pandemico
3. Incentivare le attività di ricerca
e sperimentazione finalizzate alla
produzione di vaccini strategici
2. Stipula di accordi di prelazione
con aziende produttrici di vaccini,
al fine di garantire al Ministero
della Salute, in periodo
pandemico, dosi sufficienti di
vaccino
3. acquisto preliminare di stock di
vaccino monovalente pandemico
H5, H7, H9 ove prodotto.
pandemico;
b. diritto di prelazione del
Ministero della salute sul
vaccino antinfluenzale
prodotto, in caso di
pandemia;
c. implementazione
delle
attività di ricerca e
sperimentazione finalizzate
alla produzione di vaccini
strategici, tramite acquisto
preliminare di stock di
vaccino monovalente
pandemico H5, H7, H9 ove
prodotto.
2. Stipulati i contratti con
Aziende produttrici
Dotare il Paese di scorte adeguate
di antivirali
Costituzione stock farmaci antivirali
per uso profilattico e terapeutico
1. Individuati antivirali utili per
scopi profilattici e/o terapeutici
2. Stanziate risorse per la
costituzione di un primo stock di
farmaci
3. Predisposte e inviate
lettere-contratto per acquisto
antivirali
Portare a conoscenza degli
operatori e della popolazione
generale elementi utili per la
sensibilizzazione alla prevenzione:
Piano di Formazione
Piano di comunicazione
Piano di formazione e piano di
comunicazione completata la
stesura; in atto le attività di
condivisione
I
10. Operatività per fasi e livelli di rischio
PERIODO INTERPANDEMICO
FASE 1
Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale cha ha causato infezioni nell’uomo può essere
presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di infezione o malattia nell’uomo è considerato basso
OBIETTIVO GENERALE: rafforzare la preparazione alla pandemia influenzale a livello globale, nazionale e locale
PAROLE CHIAVE: organizzazione/catena di comando; censimento bisogni/risorse; protocolli operativi
OBIETTIVI SPECIFICI
AZIONI
RESPONSABILITA’
STATO
DI
AVANZAMENTO
Pianificazione e coordinamento
1) Sviluppare e mantenere aggiornati i piani
nazionali che devono essere in linea con i piani
internazionali
2) Promuovere le capacità di risposta nel caso
venga comunicata la comparsa di nuovi ceppi
virali
3)
Sviluppare meccanismi efficaci per la
mobilitazione e dispiegamento delle risorse
nelle aree dove è necessario
4) Sviluppare meccanismi efficaci per le decisioni
e le conseguenti azioni relative alla risposta
nazionale e internazionale alle emergenze
sanitarie relative all’influenza, attraverso una
forte cooperazione intersettoriale e
intergovernativa tesa a identificare e
minimizzare il rischio di infezioni umane con un
nuovo virus influenzale
5) Sviluppare piani per condurre la valutazione di
impatto e il dimensionamento delle risorse
richieste durante il periodo pandemico
• Costituire il Comitato Nazionale per la
Pandemia
• Sensibilizzare i decisori politici sull’importanza
della pianificazione pandemica
• Definire il piano pandemico nei dettagli
organizzativi (catena di comando, struttura
organizzativa centrale e periferica, raccordi
interistituzionali), prevedendo compiti,
responsabilità e periodicità delle successive
revisioni
• Ratificare la pianificazione e garantirne le
attività di preparazione a tutti i livelli
• Istituire un gruppo per il monitoraggio del
Piano
•
Fornire periodicamente sviluppi e
aggiornamenti del piano nazionale da
concordare con le istituzioni sanitarie e non
sanitarie coinvolte nella risposta
• Organizzare e/o condurre esercitazioni sul
Ministro della Salute
Ministro della Salute
Ministero della Salute,
Regioni
Ministro della Salute
Ministro della Salute
Ministero della Salute -
CCM, Regioni
Ministero della Salute -
II
piano pandemico che includano tutte le
Istituzioni che saranno coinvolte nella risposta
ad una pandemia e utilizzare i risultati per
migliorare il Piano e le attività di preparazione
• Censire la popolazione relativamente alle
caratteristiche demografiche e del profilo di
rischio (es.: popolazione esente per patologia,
invalidi, ecc…)
•
Censire la disponibilità ordinaria e
straordinaria di strutture di ricovero e cura,
strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali,
operatori di assistenza primaria (MMG, PLS,
Medici di continuità assistenziale, specialisti
ambulatoriali, ecc.)
• Censire la rete dei laboratori con relativi livelli
di biosicurezza e possibilità di
implementazione delle ricerche diagnostiche
in caso di pandemia
• Identificare e formare persone-chiave che
possono essere mobilitate in caso di
emergenza di un nuovo ceppo virale
influenzale, nell’ambito degli assetti
organizzativi già presenti ed in base al
modello organizzativo definito nel piano
pandemico
• Costituire, previo censimento dell’esistente,
una riserva nazionale di: antivirali, DPI,
vaccini, antibiotici, kit diagnostici e altri
supporti tecnici per un rapido impiego nella
prima fase emergenziale, e, contestualmente,
definire le modalità di approvvigionamento a
livello locale/regionale nelle fasi
immediatamente successive
• Definire, sulla base di quanto stabilito in
ambito comunitario, le procedure per:
- condividere le scorte di antivirali/vaccini con
CCM, Regioni
Ministero della Salute -
CCM, Regioni, ISTAT
Ministero della Salute -
CCM, Regioni, ISTAT, altri
Ministeri
Ministero della Salute -
CCM, Regioni, ISS -Centro
Nazionale Influenza
Ministero della Salute -
CCM, Regioni, altri Ministeri
Ministero della Salute -
CCM, Regioni
Ministero della Salute -
CCM, AIFA, ISS, altri
Ministeri
III
i Paesi che saranno colpiti per primi;
- condividere tempestivamente i risultati
relativi agli isolamenti (anche al fine della
messa a punto dei vaccini);
- stabilire i necessari flussi informativi sui dati
epidemiologici, compresi quelli in ambito
animale;
-concordare progetti di ricerca specifici
(efficacia antivirali, vaccini…)
•
Definire misure di potenziamento
dell’assistenza medica in comunità
residenziali (atte a ridurre il ricovero in
ospedale degli ospiti)
• Predisporre gli strumenti legislativi necessari
all’eventuale necessità di TSO e quarantena
dei soggetti esposti
• Sviluppare piani gestionali, armonizzati con la
pianificazione nazionale, per le risorse e per i
lavoratori addetti ai servizi essenziali durante
la pandemia
•
Individuare procedure nazionali per la
sicurezza degli alimenti di origine animale
Ministero della salute,
DGPSLEA, Regioni
Ministro della salute,
Presidenza del Consiglio
dei Ministri
Ministero della salute -
CCM, Regioni
Ministeri ed Enti interessati
per competenza;
Ministero della salute –
DGSVA
Dostları ilə paylaş: |