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ITALYAN DESSERTATSIYA. WORDdocx

Figura 8.7 - Scatterplot fra indici di dif0coltà e discriminatività dei 50 item di un questionario somministrato in un corso post-laurea in Educazione presso il Politecnico di Cape Coast in Ghana (Quaigrain & Arhin, 2017, p. 7).
Gli autori calcolano inoltre che dei 150 distrattori presenti nelle domande, ben 38 (25,3%) sono scelti da meno del 5% dei rispondenti. Tale valore può certamente aver contribuito nel computo di DI e DV. Distrattori poco plausibili, ovvi o mal scritti possono contribuire ad aumentare la facilità delle domande e compromettere la discriminatività: la scelta delle risposte non sarà dettata dalla comprensione dei concetti ma dalla cattiva formulazione degli item e dei distrattori. L’uso della CTT ha permesso di identi0care item critici per i valori della DV e della DI che vanno corretti o eliminati, proprio perché potrebbero rendere la prova meno valida e anche meno appropriata a rilevare le reali abilità degli studenti. La ricerca apre la discussione sull’uso di distrattori funzionali che hanno ugualmente un ruolo nella de0nizione dei risultati di un questionario e pone interrogativi sulle questioni più pratiche di costruzione dei quesiti. In questo caso, ad esempio, alcuni item con un distrattore non funzionale hanno mostrato un indice di discriminatività superiore ad item con tre distrattori funzionali (rispettivamente 0,26 e 0,17).
Proseguiamo la nostra rassegna spostandoci nell’ambito dell’insegnamento dell’astronomia, dove Erin M. Bardar e colleghi (2007) hanno messo a punto la Light and Spectroscopy Concept Inventory (LSCI) progettata sin dall’inizio per produrre uno strumento di valutazione standardizzato dei temi della disciplina e per confrontare l’ef0cacia dei vari metodi didattici nell’insegnamento della stessa.
Gli studiosi hanno formulato il questionario a risposta multipla ritenendolo più semplice da valutare e hanno sottoposto le domande che lo compongono sia alla validazione di altri colleghi esperti della disciplina, sia a un’analisi del tryout con un gruppo di circa 50 studenti. Con i valori di DI e DV del primo tryout, sono stati già in grado di veri0care 4 domande eccessivamente semplici e una risultata ambigua (Bardar et al., 2007).
In uno studio successivo (Schlingman et al., 2012) su larga scala, l’inventory è stato somministrata come pre- e post-test a circa 4000 studenti di 69 classi in 31 istituti statunitensi. Usando gli indicatori della CTT, gli autori hanno calcolato dif0coltà e discriminatività nel pre- e post-test. La Tabella 8.3 mostra i valori degli indici per le prime domande. In questo caso la dif0coltà è misurata come il numero di domande sbagliate sul numero di domande totali con valori accettati fra 0,2 e 0,8. Dire dunque che l’item 1 ha un livello di dif0coltà pari a 0,81 nel pre-test signi0ca dire che l’81% dei rispondenti ha scelto la risposta errata alla domanda. I valori accettati per la discriminatività sono fra 0,3 e 0,8.


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