7.1.2 Obiettivi
In situazione di emergenza sanitaria è importante:
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evitare il vuoto dell’informazione interna ed esterna
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garantire una presenza forte delle istituzioni regionali e locali
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garantire chiarezza, omogeneità, condivisione di messaggi scientificamente esatti in ogni fase di gestione dell’evento sanitario a livello nazionale, regionale e locale
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garantire la trasparenza nell’informazione ai cittadini.
Tali obiettivi sono raggiunti attraverso l’elaborazione di piani di comunicazione interna ed esterna all’ente coinvolto nello svolgimento di questa funzione.
7.2 Piani di comunicazione interna ed esterna alla Regione
Al CRP è demandata la competenza per l’individuazione dei contenuti informativi e del target di riferimento. L’elaborazione di un piano di comunicazione è affidata agli organi regionali e aziendali competenti in raccordo tra loro .
Il piano potrà prevedere :
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la partnership con le altre autorità Istituzionali presenti sul territorio regionale per un accordo sull’unicità di colui che comunica
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gli organi di informazione con cui concordare un protocollo di intesa che garantisca un aggiornamento ordinario e straordinario sulla situazione;
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i gestori delle reti telefoniche con cui stipulare accordi per l’inoltro di messaggi (sms) contenenti informazioni urgenti ed essenziali;
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i responsabili della comunicazione interna e il portavoce a livello regionale per la comunicazione esterna
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i destinatari interni ed esterni alla Regione
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gli strumenti da utilizzare per la comunicazione interna ed esterna (verbali delle riunioni, documenti operativi, video conferenze, sito web, il numero verde, casella di posta elettronica, le testate giornalistiche e mass media)
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le risorse umane da impiegare a livello operativo per la gestione dei flussi informativi internied esterni;
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i tempi previsti per l’attuazione delle azioni contenute nel piano di comunicazione interna edesterna;
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il contenuto delle comunicazioni esterne attraverso la predisposizione di un modello di comunicato stampa, o griglia di argomenti, da utilizzare a seconda delle fasi pandemiche in modo che:
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fornisca dati e informazioni chiare ed esatte sull’evento sanitario (identificazione, stima, valutazione e gestione)
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rassicuri rispetto ai provvedimenti sanitari intrapresi e da intraprendere,
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eviti false aspettative, anticipazioni di notizie, individualismi,
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valorizzi il carattere integrato e coordinato degli interventi da parte delle istituzioni
7.2.1 Comunicazione interna
Responsabile della comunicazione interna
Il portavoce del CRP per assicurare il flusso comunicativo interno è individuato nella persona del Dirigente del Servizio Igiene Pubblica del Dipartimento per le Attività Sanitarie della Regione Siciliana o suo delegato.
Destinatari della comunicazione interna
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Assessorato alla Sanità
Presidenza della Regione
Direttori Sanitari delle Aziende Ospedaliere
Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie Provinciali
Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitari Locali
Responsabili delle Unità di Crisi
Amministrazioni provinciali
Prefetti
Sindaci e comuni
Responsabili delle forze dell’ordine
Responsabili delle strutture operative della Protezione Civile
7.2.2 Comunicazione esterna
Responsabili della comunicazione esterna e strumenti
Il flusso comunicativo esterno è governato attraverso l’individuazione di diverse responsabilità:
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il Comitato Regionale per le Pandemie fornisce il supporto tecnico scientifico alla comunicazione Regionale esterna per tutte le fasi dell’evento sanitario (3-6): esso fornisce in modo costante ed aggiornato dati e informazioni su tutte le caratteristiche dell’evento sanitario, e tramite il portavoce predispone i modelli di comunicato stampa da adottare dai responsabili della comunicazione esterna sulla base di tempi, modalità e risorse umane previste dal piano di comunicazione;
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la comunicazione regionale esterna durante le fasi dell’evento sanitario (3-6) attraverso il costante aggiornamento del sito web regionale sulla pandemia, l’attivazione e la gestione di un numero verde e di una casella di posta elettronica è svolta dal Comitato Regionale per le Pandemie sulla base di tempi, modalità e risorse umane previste dal piano di comunicazione;
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la comunicazione regionale esterna nella fase 3 dell’evento sanitario è svolta dal portavoce individuato nell’ambito dell’Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana attraverso comunicati stampa pubblicati su radio, televisione, giornali, sito web regionale, sito regionale sulla pandemia,
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la comunicazione regionale esterna nelle fasi 4-6 dell’evento sanitario è svolta dal portavoce individuato nell’ambito della Presidenza della Regione Siciliana attraverso comunicati stampa pubblicati su radio, televisione, giornali, sito web ufficiale della regione, sito web regionale sulla pandemia.
Destinatario della comunicazione esterna:
il cittadino
8) MONITORAGGIO
Il monitoraggio prevede il rispetto delle fasi del cronoprogramma e la definizione di due tipologie di indicatori: una serie atta alla verifica della realizzazione delle fasi e una serie di indicatori per l’impatto.
Fasi
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m1
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m2
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m3
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m4
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M
5 -6
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trim 3
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trim 4
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Anno 1
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Anno 2
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Indicatori
Realizzazione
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indice
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Indicatori
Risultato
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indice
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Struttura operativa regionale e territoriale
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Decreto
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Adozione provvedim
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Tavoli di lavoro congiunti
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In base fasi pandemia
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Piano Aziendale Pandemico
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Delibera Aziendale
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Invio al DASOE
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Validazione DASOE
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Invio a Protez Civ
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Sorveglianza epidemiologica
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accordi integrativi con organizzazioni di categoria
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Sottoscrizione accordo
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Attivazione rete influnet
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40 MMG
12 PLS
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Sorveglianza virologica e potenziamento rete laboratori con istituzione di altro laboratorio accreditato ISS a Catania
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Richiesta autorizzazione al Ministero della Salute
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Conferma requisiti accreditam
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Decreto per la copertura finanziaria
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Attivazione laboratorio
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Censimento regionale e aziendale della rete di diagnosi e cura
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Individuazione con indicazione delle intensità di cure
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Elenco
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Censimento ADI
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Elenco
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Decreto istitutivo della rete
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Adozione provvedim
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Censimento potenziali luoghi alternativi per le cure mediche (es. scuole, ambulatori) - protez. Civile
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Individuazione
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Elenco
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Protocolli di intesa con Istituzioni interessate
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Adozione provvedim
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Fabbisogno aziendale di dispositivi di protezione individuale (DPI), vaccini e farmaci antivirali
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Definizione
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Elenchi
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Acquisto
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N° Aziende
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Attività di vaccinazioni eseguite
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Definizione modalità di registrazione
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Documento
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Avvio registrazione
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N° inserimenti
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Farmacovigilanza
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Implementazione
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Documento
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Attivazione
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report
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Piani di comunicazione interna ed esterna alla Regione (rif. Schede operative)
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Attivaz data Entry sul sito
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N° Aziende che inseriscono
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Utilizzo Data Entry
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N° inserimenti
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FASI PANDEMICHE E LIVELLI DI RISCHIO
L’Italia adotta le nuove fasi emanate dall’OMS nell’aprile 2005, e condivide gli obiettivi di Sanita’ pubblica raccomandati dall’OMS per ogni fase.
Le fasi ed i livelli di rischio sono quindi così categorizzate:
PERIODO INTERPANDEMICO
Fase 1. Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale cha ha causato infezioni nell’uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di infezione o malattia nell’uomo è considerato basso.
Fase 2. Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione negli animali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanziale di malattia per l’uomo
Livello 0: assenza di rischio all’interno della Nazione
Livello 1: presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi a rischio
PERIODO DI ALLERTA PANDEMICO
Fase 3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo, ma assenza di trasmissione da uomo a uomo, o solo rare prove di trasmissione in contatti stretti.
Livello 0: assenza di infezioni nella Nazione
Livello 1: presenza di infezioni nella Nazione, o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi affetti
Fase 4. Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localizzata, che indicano che il virus non è ben adattato all’uomo
Livello 0: assenza di piccoli cluster nella Nazione
Livello 1: presenza di piccoli cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati cluster di malattia
Fase 5. Grandi cluster, ma diffusione interumana ancora localizzata, che indicano che il virus migliora il suo adattamento all’uomo, ma non è ancora pienamente trasmissibile (concreto rischio pandemico).
Livello 0: assenza di grandi cluster nella Nazione
Livello 1: presenza di grandi cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati grandi cluster di malattia
PERIODO PANDEMICO
Fase 6. Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione in generale.
Livello 0: assenza di casi nella popolazione nazionale
Livello 1: presenza di casi nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi commerciali con Paesi dove la pandemia è in atto
Livello 2: fase di decremento
Livello 3: nuova ondata
PERIODO POSTPANDEMICO
Ritorno al periodo interpandemico
Nella tabella 1 sono riportate le fasi, i livelli e gli obiettivi da perseguire per ogni fase.
Per ogni fase sono illustrati i rispettivi obiettivi di sanità pubblica.
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